In questi giorni in edicola allegato ad Abitare, celebre rivista di architettura, design e interior design è stato inserito un supplemento curato dall'Università di Bolzano: Zona#4
Il tema di questo numero di Z#4 è: ORNAMENTO ritorno del rimosso
...riporto l'editoriale:
"AVANTI tutta verso la tradizione! L'ornamento è morto! Lunga vita all' ornamento!" Questo proclama degli anni Trenta, tra il serio e il faceto, non è frutto di una persona qualunque, bensì di Walter Gropius, fondatore e a lungo direttore dello Staatliches Bauhaus di Weimar e Dessau. L'atteggiamento dell'era moderna verso l'ornamento è ambivalente, in esso affiora la tensione e la dinamica interiore dell'epoca stessa. Avanti tutta verso la tradizione! In altre parole, nella sua contraddittorietà, l'ornamemento non sarebbe altro che la forza motrice, il vero principio dinamico dell'era moderna.
Di fatto, oggi, l'ornamento è tornato tra noi con una freschezza e nella noncuranza generale, che potremmo quasi definire scandalose. E non si rivela solo nelle manifestazioni superficiali di pubblicità, moda e design del prodotto, ma anche negli ornamenti degli spazi e nelle tecniche progettuali computerizzate dell'architettura, cosÌ come nel mondo degli oggetti virtuali che animano gli schermi e le facciate mediatiche. I designer possono così tirare un sospiro di sollievo: finora, l'abolizione dell'ornamento era considerata tra i miti costitutivi dell'era moderna, quindi di quell'epoca che, fino ad oggi, anno in cui ricorre il novantesimo anniversario della fondazione del Bauhaus di Weimar, viene considerata la base della nostra cultura per eccellenza. Così, molte persone vivono il ritorno del rimosso come una liberazione, un passo verso l'emancipazione, come se, finalmente, fossero di nuovo a disposizione tutti, ma proprio tutti i mezzi del design, senza alcun tabù.
Ma l'ornamento era davvero scomparso? Era stato rimosso, questo è certo, ma poteva forse dirsi abolito o soppresso? Ci siamo per caso illusi? Potremmo liquidare gli ornamenti post-moderni degli anni Ottanta come una ricaduta nello storicismo, ma abbiamo forse dimenticato completamente i grandi modelli geometrici di color arancione o ocra del design degli anni Settanta, gli ornamenti strutturali dell'architettura degli anni Sessanta, la pop art, i modelli ornamentali dell'op art e dell'arte concreta o, ancora, l'estetica generativa della prima era computerizzata? Ornamento, struttura, modello: da questa prospettiva nasce un quadro nuovo. L'era moderna non ha affatto superato l'ornamento, al contrario, sta tematizzando ora ciò che fino al XIX secolo era ovvio e naturale, ma dal quale riemerge sempre lo stato della cultura: l'ornamento.
L'ornamento, questa è la tesi di zona#4, è il campo di battaglia della teoria nell'era moderna, nel passaggio dal lavoro manuale a quello meccanico e alla produzione massificata, dal sistema analogico della macchina a quello digitale del computer.
...il numero affronta in maniera semplice la discussione su un nuovo ornamento generato anche grazie ai programmi evoluti di computer grafica che per il suo carattere di novità non può essere ricondotto al concetto generale e quasi luogo comune di ornamento....
P.