non mi è tanto chiaro
con la sonda imposti la temperatura che ti permette di raffreddare il pannello senza correre il rischio di far crepare il cristallo?
quindi misceli l'acqua fredda di acquedotto/accumulo con acqua più calda fino al raggiungimento di quella temperatura? Mi sembra una bella complicazione impiantistica (due sonde, un piccolo accumulo di acqua calda, un miscelatore, una centralina che gestisca il tutto)
Oppure più semplicemente con una sonda sul pannello imposti una temperatura al raggiungimento della quale fai scattare il dilavamento. Ma a questo punto deve essere una temperatura relativamente bassa (e quindi l'impianto di raffreddamento fa quasi sempre) per non avere un differenziale troppo elevato tra temperatura dell'acqua e temp. del pannello per non correre il rischio di rottura.
o ancora più semplicemente sono io che mi faccio, tecnicamente, troppe menate?
ciao
f.