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Autore Topic: MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA (attraverso il Danubio)  (Letto 2093 volte)

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archep

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MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA (attraverso il Danubio)
« il: 22 Ottobre 2007, 14:32 »
Ciao a tutti.

Sono ARCHEP e utilizzo Archicad dalla v. 4.5 e quindi da oltre 10 anni.

Lo scopo di questo messaggio è quello di tentare di far arrivare agli sviluppatori Archicad di Budapest (metaforicamente attraverso il Danubio) una serie di mie osservazioni, o se volete modesti suggerimenti per un vero miglioramento del programma.
A mio giudizio alcune soluzioni concrete ci sarebbero e non credo che siano particolarmente complicate.

Premessa
Da tempo (o forse da sempre) si critica Archicad per le sue limitate capacità di “modellazione”.
Adesso, se intendiamo la modellazione riferita ad AC come “modellazione solida”, commetteremmo a mio giudizio un gravissimo errore, poiché verrebbe meno lo spirito del programma inteso come cad parametrico per l’architettura.
Ma la modellazione come spesso la si intende nei messaggi di lamentela dei vari forum è spesso riferita al semplice fatto che di fronte a particolari situazioni  gli utenti non riescono a rappresentare quello che hanno pensato per quel determinato progetto.
L’idea di fondo di tutto il ragionamento che sto per fare è che sarebbe necessario (ma non sufficiente) potenziare nella giusta direzione gli “strumenti” e tentare di eliminare il più possibile i plug-in.

a)   Prendiamo ad esempio lo strumento “colonna”; a mio avviso potrebbe tornare utile agli utenti avere la possibilità di settare una colonna (circolare) a sezione variabile,  naturalmente con la possibilità di inclinare la colonna stessa e di sceglierne il metodo di “chiusura” alla base e al vertice. All’interno dello stesso strumento si potrebbe creare inoltre uno “spazio” per la creazione dei nodi di aggancio nel caso di colonne di acciaio per esempio.
b)   Per le scale invece le lacune sono più evidenti a tutti; chi di noi non si è mai trovato di fronte al dilemma di dover costruire delle scale per spazi aperti, per una piazza per esempio, con geometrie e forme inusuali. La soluzione in quel caso? Naturalmente una moltitudine di “solaietti” con evidente difficoltà di gestione in fase di costruzione ed editazione nonchè di visualizzazione in sezione.  Credo che un architetto debba poter essere in grado di realizzare una scala di qualsiasi forma, dimensione, materiale e finitura in tutte le sue parti, potendo scegliere il tipo di parapetto e di cosciale tra una vasta gamma di soluzioni. Le scale non sono trascurabili in un progetto sono spesso fondamentali per la qualità di uno spazio!
c)   TrussMaker funzione abbastanza bene ma il problema di fondo è che non è uno “strumento” vero e proprio e quindi una volta costruita una trave reticolare otteniamo un “oggetto” nel senso di  “elemento di libreria” al quale non tutti possono accedere a meno che non si ricorra ad un salvataggio del file in formato PLA.
d)   Analoghe considerazioni si potrebbero fare anche per  Roofmaker,  nel senso che personalmente preferirei “elevare” a dignità di strumento anche un tetto, ma mi rendo conto delle difficoltà tecniche che in questo caso si potrebbero incontrare.
e)   Potenziamento dello strumento mesh: chi usa spesso la mesh sa bene che è un ottimo strumento ma sa anche le difficoltà che si incontrano nel tracciare una strada o un persorso pedonale (eliminazione di architerra).
f)   Creazione di uno strumento simile alla mesh per semplicità d’uso ed editazione per la modellazione di forme geometriche inusuali e particolarmente complesse, uno strumento che possa sostituire archiforma ma che non produca “oggetti” (come la mesh che, di qualsiasi forma e geometria, è leggibile da tutti senza problemi di caricamento delle “librerie oggetti”.
Questo strumento non deve fare di AC un modellatore solido (come dicevo nella premessa), ma si riconoscerà che spesso quando si progetta ci si ritrova a dover disegnare rapidamente un qualche elemento di non proprio facile geometria, sia esso un’elemento “strutturale” sia esso un elemento “accessorio.
g)   Le falde a mio avviso andrebbero migliorate soprattutto quelle a profilo complesso. Quando ne disegnamo una infatti vediamo che otteniamo in realtà una serie di piccole falde e quindi  una spezzata, con scarsa resa visiva e difficile editazione (proprio per un fatto di quantità di elementi).
h)   Il muro, che con la versione 11 sembra notevolmente migliorato, soprattutto per il discorso dei profili complessi adattabili a muri curvi inclinati, potrebbero contenere all’interno la sezione “ testa muro” con la conseguente eliminazione del relativo strumento.
i)   Modificherei anche le “operazioni con elementi solidi” in modo da renderle più semplici de usare e con maggiori opzioni di operazione.
j)   Mi piacerebbe inoltre che AC potesse finalmente integrare un sistema che permetta di visualizzare automaticamente  in 2D e 3D i cosiddetti “gialli e rossi” (tipo Revit), senza ricorrere ad improbabili sovrapposizioni e utilizzo improprio del “piano fantasma”.

Credo che se si  potenziassero gli strumenti nella direzione che ho indicato (con pochi esempi per ragioni di spazio e di tempo) potremmo avvicinarci a quel programma completo che tutti noi auspichiamo!

A quando tutto questo? In AC 15 o forse AC 20? E perché non dalla versione 12? La concorrenza non aspetta!

Questo messaggio vuole solo essere propositivo e costruttivo e non intende assolutamente polemizzare con niente e con nessuno! Sono solo semplici osservazioni (perdonatemi se incomplete ed imprecise) di un utente affezionato al programma in questione.

Se avessi più tempo potrei scendere di più nello specifico e tentare di spiegare in dettaglio alcune personali idee per un effettivo miglioramento del programma, ma non voglio rubare altro spazio al forum e alle vostre osservazioni.

Archep

p.s. forse questo messaggio andava postato nel topic “erbavoglio”. Se è così chiedo scusa anticipatamente al forum!
« Ultima modifica: 22 Ottobre 2007, 17:13 da archep »

Robs

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Re: MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA (attraverso il Danubio)
« Risposta #1 il: 22 Ottobre 2007, 18:38 »
Ciao a tutti.
Sono ARCHEP e utilizzo Archicad dalla v. 4.5 e quindi da oltre 10 anni.

ciao
Anch'io ho iniziato da quella versione.   Potremmo dire di essere utenti "coetanei" :wink:

Lo scopo di questo messaggio è quello di tentare di far arrivare agli sviluppatori Archicad di Budapest (metaforicamente attraverso il Danubio) una serie di mie osservazioni

Più facile che arrivino a Cigraph ... budapest è un po' troppo lontana.   :wink:


Ma la modellazione come spesso la si intende nei messaggi di lamentela dei vari forum è spesso riferita al semplice fatto che di fronte a particolari situazioni  gli utenti non riescono a rappresentare quello che hanno pensato per quel determinato progetto.

in gran parte sono d'accordo con te.


L’idea di fondo di tutto il ragionamento che sto per fare è che sarebbe necessario (ma non sufficiente) potenziare nella giusta direzione gli “strumenti” e tentare di eliminare il più possibile i plug-in.

questo riguarda politiche commerciali e di sviluppo di due aziende diverse. difficile che possano ascoltare questa tua esigenza.


b)   Per le scale invece le lacune sono più evidenti a tutti; chi di noi non si è mai trovato di fronte al dilemma di dover costruire delle scale per spazi aperti, per una piazza per esempio, con geometrie e forme inusuali. La soluzione in quel caso? Naturalmente una moltitudine di “solaietti” con evidente difficoltà di gestione in fase di costruzione ed editazione nonchè di visualizzazione in sezione.  Credo che un architetto debba poter essere in grado di realizzare una scala di qualsiasi forma, dimensione, materiale e finitura in tutte le sue parti, potendo scegliere il tipo di parapetto e di cosciale tra una vasta gamma di soluzioni. Le scale non sono trascurabili in un progetto sono spesso fondamentali per la qualità di uno spazio!

c'è archistair, con il quale non si fatto ma si fa moltissimo.
sempre un plug lo so, ma meglio avere un plug esterno che non avere niente, no?  :wink:


c)   TrussMaker funzione abbastanza bene ma il problema di fondo è che non è uno “strumento” vero e proprio e quindi una volta costruita una trave reticolare otteniamo un “oggetto” nel senso di  “elemento di libreria” al quale non tutti possono accedere a meno che non si ricorra ad un salvataggio del file in formato PLA.

sono d'accordo. meglio un elemento di archicad, come quelli creati con archiforma, che rimangano all'interno del file, che non vengano gestiti come oggetto esterno.


d)   Analoghe considerazioni si potrebbero fare anche per  Roofmaker,  nel senso che personalmente preferirei “elevare” a dignità di strumento anche un tetto, ma mi rendo conto delle difficoltà tecniche che in questo caso si potrebbero incontrare.

secondo me per roofmaker ci vorrebbe uno strumento più completo, flessibile e articolato come può essere la finestra jolly di cigraph.  roofmaker crea tetti "vecchi" con travicelli tagliati da un boscaiolo invece che sagomati.  :wink:  Ci vorrebbe uno strumento più potente di roofmaker.


e)   Potenziamento dello strumento mesh: chi usa spesso la mesh sa bene che è un ottimo strumento ma sa anche le difficoltà che si incontrano nel tracciare una strada o un persorso pedonale (eliminazione di architerra).

ci vorrebbe architerra integrato in archicad   :wink:


f)   Creazione di uno strumento simile alla mesh per semplicità d’uso ed editazione per la modellazione di forme geometriche inusuali e particolarmente complesse, uno strumento che possa sostituire archiforma ma che non produca “oggetti” (come la mesh che, di qualsiasi forma e geometria, è leggibile da tutti senza problemi di caricamento delle “librerie oggetti”.
Questo strumento non deve fare di AC un modellatore solido (come dicevo nella premessa), ma si riconoscerà che spesso quando si progetta ci si ritrova a dover disegnare rapidamente un qualche elemento di non proprio facile geometria, sia esso un’elemento “strutturale” sia esso un elemento “accessorio.

dal mio punto di vista archiforma non è male, anzi! la gestione degli oggetti creati è ottima ed ovvia al problema del caricamento del singolo oggetto (basta caricare la libreria di archiforma).
l'unica pecca, se ne vogliamo trovare una, è che con superfici complicate come le curve di bezier appesantisce troppo il disegno. queste superfici complesse si possono creare ma sono difficile da gestire.
ma questo non è un limite di archiforma, è più un limite di archicad e della sua struttura, che lavora attraverso spezzate e non superfici curve ecc...
Dovremmo insomma mettere in discussione l'intera "impalcatura" del programma.


g)   Le falde a mio avviso andrebbero migliorate soprattutto quelle a profilo complesso. Quando ne disegnamo una infatti vediamo che otteniamo in realtà una serie di piccole falde e quindi  una spezzata, con scarsa resa visiva e difficile editazione (proprio per un fatto di quantità di elementi).

leggi sopra, quanto detto riguardo alla gestione delle curve in archicad ...


i)   Modificherei anche le “operazioni con elementi solidi” in modo da renderle più semplici de usare e con maggiori opzioni di operazione.

bhè, se iniziassero a visualizzare in pianta "la verità" sarebbe già un passo in avanti.   :wink:


j)   Mi piacerebbe inoltre che AC potesse finalmente integrare un sistema che permetta di visualizzare automaticamente  in 2D e 3D i cosiddetti “gialli e rossi” (tipo Revit), senza ricorrere ad improbabili sovrapposizioni e utilizzo improprio del “piano fantasma”.

ci vorrebbe uno script automatico gestito a livello di programmazione del programma.
sarebbe veramente bello.

aggiungo anche l'esigenza di un plug per la legge 10 ...

Robs


Certificato BIM Manager e BIM Coordinator (UNI 11337-7)
Certificato Project Manager
Attestato OpenBIM - BuildingSMART
Betatester Archicad 27 e Artlantis SB2
ArchiCAD 26 :: Artlantis 2021 :: C4D 19

archep

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Re: MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA (attraverso il Danubio)
« Risposta #2 il: 22 Ottobre 2007, 19:16 »
Ciao Robs,

Intanto grazie per le tue risposte puntali e precise.
Anche tempestiva direi visto che mi hai scritto proprio nel momento in cui stavo dando un occhiata al  tuo profilo (sono nuovo del forum e sto cercando di conoscervi)... a proposito complimenti per la tua "scuderia" di Mac.
Ma torniamo a noi.
Forse hai ragione Budapest è troppo lontana, ma sognare non fa male...
Mi rendo conto che ci siano politiche commerciali, per le quali naturalmente non ho le competenze adeguate per discutere,  ma credo che un programma debba essere autosufficiente e non debba avere troppe "stampelle" (i plug-in).

E diciamola tutta (solo per scherzare un po') la grafica utilizzata per pubblicizzare i plug-in è un pò bruttina.

Allora se sei d'accordo diciamo così: messaggio nella bottiglia (attraverso il Po).

Ciao e grazie

Archep

Nicklaus

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Re: MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA (attraverso il Danubio)
« Risposta #3 il: 23 Ottobre 2007, 22:18 »
Ciao Ragazzi, un caro saluto e mi unisco a voi e concordo su quanto precedentemente da voi scritto.
Anch'io ho iniziato con Ac 4.5 e ancor prima una versione di Radar/Ch.

Per i Giallie Rossi grazie ai suggerimenti di un carissimo amico (grazie Luca  :clap: ) io ho ovviato con il sistema della cronologia della costruzione dell'edificio con cui è possibile stabilire prima e dopo tale data il colore giallo e rosso . :D :D :D
... since 1993 -> Mac II ci, cx, fx, centris, quadra 650, G3 beige, Titanium, PwbPro 17, MBP 17  ...  ArchiCAD ??  a partire da Radar CH ... per Mac

archep

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Re: MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA (attraverso il Danubio)
« Risposta #4 il: 24 Ottobre 2007, 09:30 »
Ciao Nicklaus,

Un'altro utente "coetaneo" tra noi...
L'idea del tuo amico Luca sui gialli e rossi non è male  :clap: ... proverò anch'io quando si renderà necessario.
Ma dall'atro canto siamo sempre fermi sull'ovviare, sul trovare le alternative e gli escamotage (ai quali peraltro noi utenti di vecchia data siamo abituati) risolvere delle cose che dovrebbero essere gestite automaticamente dal programma (script automatico per citare Robs).

Fin quando certe modifiche , ormai necessarie ed indispensabili per la sopravvivenza stessa del programma, non saranno introdotte, saremo sempre costretti a trovare le soluzioni più improbabili e disparate.

Archep