Ragazzi che dire, penso allora di aver sollevato un problema evidente, la formazione, a parita' di carta da incorniciare, è veramente
variabile e stando a quello che ho letto c'è da preoccuparsi..i divari in fatto di formazione sembrano accentuarsi, anche a livello
geografico a seconda delle compressioni o meno dei programmi dei corsi di studio.
Intanto ho avuto la possibilita' di assistere ad una seduta di corso di laurea in ingegneria Edile e del Recupero (si son ben guardati
dal togliere l'aggettivo "ambientale" con cui pero' era nato il corso di laurea).
Ho seguito attentamente tutti i laureandi e vi assicuro che non mi sentirei mai e poi mai di lavorare "a fianco" di questi dottori..se è vero
che la tesi esprime il livello di maturazione degli studenti.
Mi sembrava di assistere a sedute di laurea in "Filosofia delle conservazione" oppure "Storia dell'arte", slide con molte immagini appiccicate
(nemmeno elaborate), disegni cad rarissimi e sempre essenziali,argomenti troppo discorsivi e poco ingegneristici.
Tutto male allora? No,
solo due tesi mi son sembrate da ingegneria edile del recupero,una la ricordo perche' si parlava di materiali, tecniche di analisi e di confronto su un
manufatto e su tipologie di materiali che non vi sto qua a spiegare.. le rimanenti erano veramente deludenti e sembravano
ricerchine da III liceo scientifico con considerazioni e conclusioni poco quasi per nulla significative, della serie "la conservazione è necessaria.." e non esagero. E poi una media molto alta dei voti di laurea, su 10 candidati solo un voto sotto il 100, tutti gli altri: sette 110 ed un 105
E' la stessa facolta' dalla quale proviene la potenziale collaboratrice di cui parlo nel post. Ho avuto pure l'impressione, che non è polemica ma solo un inciso, che sia un corso molto "femminile"...su 10 laureandi solo 2 ragazzi.