Salve ragazzi
la discussione riguarda una situazione un po' strana che si è venuta a creare tra me ed un ingegnere.
Vi racconto:
qualche giorno fa mentre ero in un centro stampa ad attendere ed assistere alla stampa di alcuni eleborati per la mia tesi, un ingegnere, sulla settantina, nota con ammirazione le mie tavole, si accerta se fossi stato io l'autore di quelle tavole, dopodiche', entusiasta mi porge il suo bigliettino
da visita ed io il suo.
Qualche settimana dopo mi chiama e fissiamo un appuntamento, presso il suo studio, affinche' mi possa essere illustrato cosa devo (dovrei?) fare.
Non mi sorprende tanto che un settantenne non sappia usare il computer ma che per questa faccenda le figlie, sempre ingegneri, si siano limitate
a piante e prospetti. Toccherebbe a me rielaborare tutti i prospetti di un albego e dare un tocco di "originalita'" al tutto.
Gli chiedo se questo lavoro riguardasse un concorso o meno, l'ingegnere mi parla di "ricerca.." "tesi", rimane un po' sul vago. Mi dice pure che
le figlie sono molto gelose del fatto che sia un estraneo come me a lavorare su questo "progetto".
Tornando a casa noto che i disegni sono fatti con una certa approssimazione, ed anche un po' kitch (poco male)..pero' considero che chi li ha elaborati non è un architetto ma un ingegnere civile idraulico.
Quando fisso un secondo appuntamento sapevo gia' che non avrei potuto illustrare quanto fatto da me nello studio ma...nell'appartamento che gli sta di fronte..causa gelosia di queste figlie!!
La cosa mi disturba moltissimo...mi sembra quasi di buttare il mio tempo...tra l'latro ho davvero fretta di laurearmi essendo gia' in ritardo.
L'ingegnere, per il resto, è una persona molto gentile, molto preparata anche se ho avuto l'impressione che sia da molto tempo che non comanda piu'
in quello studio in cui al campanello della porta c'è ancora il suo nome...ho l'impressione che le figlie lo abbian letteralmente spodestato.
In piu', in quella seconda occasione, scopro per quale progetto io stia lavorando:
si tratta di aiutare la famiglia della moglie a convincere a vendere un terreno in modo intelligente per farne un albergo con una societa' di gestione parzialmente in mano al comune.
Ora mi domando e vi domando:
è lecito pensare che io sia sfruttato?
quale sarebbe la contropartita migliore da chiedere, ormai che mi son messo in gioco?
Mi piacerebbe, essendo questa la prima vera occasione di frequentazione di uno studio non per mansioni secondarie, che questo tempo impiegato a casa sua (!!) e sopratutto a casa mia , trovasse un modo di fruttare e certo a lui non posso chiedere come perche' dovrei essere io il primo a chiedere qualcosa con cognizione di causa.
Sapendo gia' che questo qualcosa molto difficilmente puo' essere una renumerazione economica, non avendo tra l'laltro ancora nessun titolo.
Sperando che comprendiate la mia preoccupazione, ciao a tutti!