premesso che i due adempimenti in questione: nomina RSPP e redazion e DVR sono obblighi del datore di lavoro ...
... la nomina dell'RSPP sussiste solo nel caso vi sia un rapporto di lavoro subordinato. per cui, il professionista che opera in autonomia, ovvero senza dipendenti o collaboratori a titolo diverso, comunque con contratto di lavoro subordinato, non è tenuto a nominare l'RSPP in quanto unico lavoratore all'interno della sua ditta ...
diverso il discorso per la valutazione dei rischi aziendali ... sebbene sia obbligo del datore di lavoro redigere il documento di cui sopra, questa esigenza sussiste dal momento in cui in un ambiente di lavoro (ufficio) operino in maniera continuativa più persone, anche non vincolate da rapporto di lavoro subordinato (datore di lavoro - dipendente) ... l'esempio classico è lo studio associato con soli soci lavoratori e nessun dipendente ... oppure lo studio in cui due professionisti hanno la propria sede operativa seppur senza vincolo di associazione.
poi sul fatto che un libero professionista possa essere equiparato ad una attività produttiva (vedi imposizioni IRAP) ... li si apre un mondo d'incertezza fatto d'interpretazioni che spesso viaggiano in contraddittorio.
l'autocertificazione per ditte con meno di 10 addetti, da quanto si legge nella legge, va resa in alternativa alla redazione del DVR ... che deve essere fatta si dal datore di lavoro, ma non dichiaratamente in forma scritta, seppur di concerto con l'RSPP, il medico aziendale designato, rappresentanze dei lavoritori ... la cosa suona un po' contorta, ma tant'è
con il decreto in questi giorni allo studio da parte del governo, di correzione e integrazione dell'81/2008 viene inoltre abolito l'obbligo di data certa ... in sostituzione è prevista la firma congiunta del DVR da parte di tutte le figure interessate nella prevenzione dei rischi in azienda ... datore di lavoro ... RSPP ... Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ... medico ...
bye by WF
ps: nulla si dice per quei professionisti che, in maniera più o meno continuativa, prestano servizio conto terzi presso studi o strutture diverse ... è vero che non essendo datori di lavoro ne proprietari delle strutture in cui operano non incorrono in nessun obbligo, ma è pur sempre vero che per il tempo in cui stanno all'interno di questa o quella sede vengono a contatto con realtà lavorative fatte di colleghi, impiegati, tirocinanti e quant'altro nell'esercizio della propria attività "imprenditoriale" (che per conto mio e per quel che vale, tale non è ... un architetto libero professionista non può essere considerato imprenditore, altrimenti perchè non ci iscrivono alla CCIA???)