bella storia lucio!
tra
rappresentazione grafica
e
rendering fotorealistico
dico la mia (mentre cuocio il rendering)
agli inizi tanto tempo fa quando progettavo avevo la necessità di verificare in una vista prospettica tridimensionale quello che andavo disegnando al tecnigrafo in 2d piano per piano sulla mia carta da lucido bella tirata, magari all'inizio c'erano schizzi ma i miei non erano granché e poi comunque occorreva misura e concreta adesione a certi parametri diciamo di fattibilità, insomma lo schizzo svolazzava nell'utopia e i lucidi segnavano i confini del futuro edificio reale... quando capitai su archicad fu una gran cosa... allora non si facevano nemmeno vedere le viste 3D ma ti servivano altroché se ti servivano...
si andò avanti così per un pezzo ed era già tanto, moltissimi studi non ci arrivavano neppure, nessun 3D, bastava la stabilità dimensionale migliore rispetto alla carta da lucido ed il fatto che cancellare una finestra e ridisegnarla e ricancellarla per spostarla non faceva buchi... ma insomma c'erano anche quelli che al 3d ci arrivavano e piano piano con certi programmi oltre agli aspetti spaziali e volumetrici si iniziò a poter indagare sugli aspetti tonali e materici e si arrivò anche a mostrare i risultati magari per evidenziare alternative possibili... diversi accostamenti di colore... si iniziò addirittura a voler rappresentare l'architettura in progetto... qualunque architettura... qualunque progetto... e ci siamo fatti prendere la mano... è diventato un obbligo; l'indagine sullo strumento... quasi magico all'inizio si è fatta più acuta, puntuale... ed invadente... pensate a quanti post su erba, siepi, e peli di tappeto, abbiamo visto ultimamente... quante stanzette, cucinette, omini treddì, dueddì dueddìemmezz, quanti sogni di poter finalmente rappresentale un albero con le sue foglie chiare e luminose anche se colpite dal sole sul lato opposto a quello visto nella veduta prospettica grazie al SSS, pensate a quanti sogni sulle caustiche dello specchio d'acque davanti a casa, pensate alle scabrosità dei muri a secco di pietra naturale che non progetteremo mai, ma che vorremmo assolutamente vedere a video, grazie al displacement map... pensate a quanta poca architettura e a quanti canili abbiamo prestato attenzione... quasi non c'è più differenza, la differenza la fa solo il tipo di rappresentazione...
ma, e qui sta la conclusione dello sproloquio, non ho detto il programma di renderizzazione, ho detto il tipo di rappresentazione... non si scappa, ce n'é, al massimo, tre o quattro: bello, brutto, originale, banale... non c'è pelo che tenga, non c'è progamma che basti, ci vuole tutto e niente, o forse solo quello che possiamo chiamare in mille modi diversi, ma attiene sostanzialmente allo spessore culturale di chi rappresenta, d'altra parte pensate al progresso incredibile nel mondo degli strumenti fotografici, a quanti modelli di fotocamere sono sul mercato, a che ampiezza nell'offerta per prestazioni e prezzi, ai processi di elaborazione elettronica possibili e, pensate in fine, a cosa faccia decente una fotografia, quasi sempre indipendentemente dagli strumenti usati...
adesso basta però,
scusate, anche per la punteggiatura approssimativa,
saluti,
claster