avevo trovato un tema simile in questo tipic precedente, con il suggerimento di aprirne uno nuovo:
http://www.archiradar.it/smf/index.php?topic=11281.0.
Ho il giardino delimitato da una recinzione in rete metallica (alta circa 2,50 m) sorretta da paletti in cemento con cordolo a filo terra che si assume in condivisione (in assenza di documentazione contraria).
Il nuovo vicino intende sostituirla con un muretto di cemento alto 1 m , sovrastato da pilastrini e ringhiera per altri 90 cm.
Ritene che la rete non sia da considerarsi recinzione ai sensi del codice civile: secondo lui dovrei pertanto concorrere alle spese per il muro.
Se proprio non ce la faccio a concorrere, dice, comunque, il muro lo realizzerebbe senza bisogno del mio consenso e diverrebbe di sua proprietà.
Io ritengo che la rete vada considerata elemento di confine in condivisione, e che per rimpiazzarla sarebbe necessario il mio assenso : in ogni caso non perderei la condivisione in quanto rifatto solo per causa sua. Potrei anche oppormi, per il fatto che il nuovo recinto sarebbe complessivamente più basso di quello esistente e di minor ostacolo alle intrusioni.
Sostiene inoltre di poter occupare (sempre senza mio permesso ed anche in mia assenza) la fascia necessaria per le lavorazioni, mentre secondo me si tratterebbe di violazione di domicilio.
Cercando nel web non trovo sentenze o pareri a proposito : c'è nessuno che abbia riferimenti per il valore giuridico della rete ?